Chi uscì con Simonetta Vespucci?

  • Giuliano de' Medici ha datato Simonetta Vespucci dal ? al ?. La differenza di età era di 0 anni, 8 mesi e 22 giorni.

Simonetta Vespucci

Simonetta Vespucci

Simonetta Vespucci, nata Cattaneo (Genova o Portovenere, 28 gennaio (?) 1453 – Firenze, 26 aprile 1476), fu una gentildonna italiana, tra le più note del Rinascimento, ritenuta la musa ispiratrice di Sandro Botticelli.

Venne amata da Giuliano de' Medici, il fratello minore di Lorenzo il Magnifico. Alcuni ritengono si possa riconoscere nelle vesti della dea Venere nella Nascita di Venere di Sandro Botticelli oppure nella stessa dea, in Flora ed in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell'allegoria della Primavera. Tali identificazioni sono però prive di riscontri nelle fonti storiche, come dimostrato sin dal 1930 da Jacques Mesnil e ribadito da Ernst Gombrich, che definì l'identificazione con Simonetta un mito romantico, seguito dalla maggior parte della letteratura critica successiva.
È stato ipotizzato sia stata ritratta da altri artisti, come Piero di Cosimo che dipinse il Ritratto di Simonetta Vespucci, nel quale è raffigurata come la regina Cleopatra, con un aspide che le cinge il collo. Anche questa identificazione è stata però ritenuta improbabile da gran parte della letteratura critica, dato che il dipinto è identificabile con quello visto da Vasari in casa di Francesco da Sangallo, da lui nominato solo come una Cleopatra senza far menzione Simonetta. Allo stato attuale delle conoscenze non è dunque possibile identificare in modo sicuro il volto della Vespucci in nessuna opera d'arte a noi giunta.

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Giuliano de' Medici

Giuliano de' Medici

Giuliano di Piero de' Medici (Firenze, 28 ottobre 1453 – Firenze, 26 aprile 1478) è stato un politico italiano. Fratello di Lorenzo il Magnifico, morì a nemmeno 25 anni, pugnalato nel corso della Congiura dei Pazzi.

“Era alto di statura, aveva un corpo ben proporzionato, i pettorali ampi e sporgenti, le braccia muscolose e ben tornite, le articolazioni resistenti, il ventre piatto, le cosce robuste, le gambe decisamente forti, gli occhi espressivi, il volto energico, scuro di pelle, una chioma fluente con i capelli neri e tirati all’indietro sulla nuca. Era abile nel cavalcare e nel lancio del giavellotto, eccellente nel salto e in palestra, ed era solito dedicarsi con passione alla caccia. Era magnanimo e costante, religioso e di buoni costumi, si interessava moltissimo alla pittura, alla musica e a tutte le cose belle. Inoltre aveva un ingegno portato per la poesia: scrisse alcune poesie in volgare, piene di pensieri seri e importanti, e leggeva volentieri poesie d’amore [...]. Non si preoccupava molto della cura del suo corpo, ma era davvero elegante e distinto. Era molto gentile e pieno d’umanità, aveva grande rispetto per il fratello, oltre a forza e virtù. Queste e altre qualità lo rendevano caro al popolo e ai suoi”. Con queste parole lo descrisse uno dei più grandi poeti del Quattrocento, Poliziano.

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