Chi uscì con Efestione?
- Alessandro Magno ha datato Efestione dal ? al ?. 
Efestione

Efestione, figlio di Amintore (in greco antico: Ἡφαιστίων Αμύντορoς?, Hefaistíon Amýntoros; Pella, 356 a.C. circa – Ecbatana, 324 a.C.), è stato un nobile e generale macedone antico, per quanto di probabile ascendenza ateniese, nell'esercito di Alessandro Magno.
Egli fu «di gran lunga il più caro di tutti gli amici del re, allevato alla pari con lui e custode di tutti i suoi segreti». Il loro intenso rapporto, per diverse fonti un vero e proprio amore, durò tutta la vita e fu paragonato, da altri, ma prima ancora dai due stessi interessati, a quello mitico tra Achille e Patroclo. In particolare, tra gli autori contemporanei, lo storico Robin Lane Fox, professore emerito di studi classici all'Università di Oxford e biografo di Alessandro, ha scritto: «Efestione era colui che Alessandro amò, e per il resto delle loro vite la loro relazione rimase tanto intima quanto ad oggi è irrecuperabile: Alessandro fu sconfitto una volta sola, affermarono i filosofi cinici molto tempo dopo la sua morte, ad opera delle cosce di Efestione.».
La sua carriera militare fu di notevole rilievo: membro e poi capo della guardia del corpo d'onore (i sette somatofylakes) di Alessandro Magno, egli passò in seguito al comando della cavalleria degli eteri e gli furono affidati molti altri compiti di primissimo piano durante tutto il decennio della campagna asiatica di Alessandro, ivi comprese (e certamente non meno importanti) missioni diplomatiche, opere di attraversamento di grandi fiumi, assedi e fondazione di nuovi insediamenti abitativi. Oltre a tali sue attività militari, ingegneristiche e politiche, egli fu in corrispondenza con i filosofi Aristotele e Senocrate, e sostenne attivamente la politica di Alessandro mirante all'integrazione tra greci e persiani. Il re ne fece alla fine il proprio comandante in seconda, conferendogli la carica di chiliarca dell'impero, e lo volle membro della famiglia reale dandogli in sposa Dripetide, sorella minore della sua seconda moglie Statira II, figlie entrambe di Dario III di Persia. Al momento della sua morte improvvisa a Ecbatana (l'odierna Hamadan), Alessandro fu sopraffatto dal dolore e volle interpellare l'oracolo di Zeus-Ammone, nell'oasi libica di Siwa, al fine di attribuire uno status divino all'amico defunto, ed Efestione fu conseguentemente onorato come un eroe. All'epoca della sua propria morte, avvenuta soltanto otto mesi dopo, Alessandro stava ancora progettando l'edificazione di grandi monumenti per celebrare la memoria del compagno della sua vita.
Per saperne di più...Alessandro Magno

Alessandro III di Macedonia (in greco antico: Ἀλέξανδρος Γ' ὁ Μακεδών?, Aléxandros trίtos ho Makedόn), universalmente conosciuto come Alessandro Magno (Μέγας Ἀλέξανδρος, Mégas Aléxandros o in persiano اسکندر کبیر, Eskandar Kabīr; Pella, 20 o 21 luglio 356 a.C. – Babilonia, 10 o 11 giugno 323 a.C.) è stato un condottiero e militare macedone antico, re di Macedonia della dinastia degli Argeadi a partire dal 336 a.C., succedendo al padre Filippo II. Il termine "magno" deriva dal latino magnus "grande", che traduce il termine greco antico μέγας (mégas). Noto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone, è considerato uno dei più celebri conquistatori e strateghi della storia.
In soli dodici anni conquistò l'Impero persiano, un territorio immenso che si estendeva dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Tale straordinario successo fu dovuto sia a una congiuntura storica eccezionalmente favorevole (le crisi dell'Impero persiano e della Grecia delle poleis, unite all'opera espansionistica già incominciata dal padre) sia a una sua innegabile intelligenza militare e diplomatica. Dotato di grande coraggio e carisma, Alessandro aveva un forte ascendente sui suoi soldati, che spronava anche partecipando personalmente ai combattimenti. Inoltre, egli fu uno dei primi condottieri dell'antichità ad aver capito l'importanza fondamentale della propaganda, sia per guadagnare prestigio nelle proprie file, sia per incutere timore ai nemici.
Per assicurarsi ciò, Alessandro costituì un'imponente macchina mediatica (si fece accompagnare per tutta la durata della sua campagna da una quantità di storici e redattori di diari giornalieri, tra cui il greco Callistene) e diede estrema importanza nel corso di tutta la spedizione a gesti di forte valenza simbolica e alla divulgazione di leggende sulla propria discendenza da eroi mitici (Eracle e Achille) o persino da vere e proprie divinità. Infine, si sforzò in ogni modo di fondere e amalgamare le culture delle diverse etnie che abitavano le terre che si trovò a unificare sotto il suo impero, dimostrando una disposizione al sincretismo estremamente inusuale per un greco del suo tempo, nonché un profondo rispetto nei riguardi delle culture e delle etnie da lui assoggettate. Le sue innumerevoli conquiste diedero alla cultura greca una diffusione universale, dando così avvio al cosiddetto periodo ellenistico.
Alessandro morì a Babilonia nel mese di daisios (targelione) del 323 a.C., forse avvelenato, forse per una recidiva della malaria che aveva contratto in precedenza o, secondo teorie più recenti, a causa di una cirrosi epatica, pancreatite acuta o tifo addominale. Dopo la morte del Conquistatore, l'Impero macedone fu suddiviso, non senza molti scontri e guerre, tra i generali che lo avevano accompagnato nelle sue spedizioni. Si costituirono così i cosiddetti regni ellenistici, tra cui quello Tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria e in Asia Minore.
L'eccezionalità del personaggio e delle sue imprese ispirò, già durante la vita ma ancor più dopo la sua morte, un gran numero di leggende (una famosa è quella della costruzione delle mitiche Porte di Alessandro) e una sterminata tradizione letteraria e figurativa, in cui il condottiero venne ritratto in sembianza di eroe (ad esempio è spesso scolpito nudo, un trattamento riservato, nella Grecia classica, esclusivamente agli dei o ai semidei). Nella ritrattistica è spesso accostato ad Achille, di cui Alessandro stesso si considerava diretto discendente per parte di madre.
I racconti storici sul suo conto hanno ben presto assunto colorazioni mitiche, ed è pertanto difficile discernere i fatti storici dalle rielaborazioni fantastiche. Le storie a lui riferite non si ritrovano solo nelle letterature occidentali: nella Bibbia (Primo libro dei Maccabei), ad esempio, si fa esplicito riferimento ad Alessandro, mentre nel Corano il misterioso Dhu al-Qarnayn (il Bicorne o letteralmente "quello dalle due corna") viene talvolta identificato, da alcuni, con il mitico conquistatore macedone senza però evidenze.
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