Chi uscì con Alina Maratovna Kabaeva?
Vladimir Putin ha datato Alina Maratovna Kabaeva dal ? al ?. La differenza di età era di 30 anni, 7 mesi e 5 giorni.
Alina Maratovna Kabaeva

Alina Maratovna Kabaeva (in russo Алина Маратовна Кабаева?, in lingua tatara: Әӆинә Марат қызы Кабаева, traslitterato: Älinä Marat qızı Qabayeva; Taškent, 12 maggio 1983) è un'ex ginnasta, politica e modella russa con cittadinanza uzbeka.
Alina Kabaeva è stata una delle maggiori atlete della ginnastica ritmica russa, avendo vinto un oro olimpico e nove ori mondiali, escludendo i tre ori di Madrid 2001 dove fu annullata la sua vittoria, e quella dell'intera squadra, perché risultò positiva al doping.
Dal 2007 al 2014, la Kabaeva è stata deputata della Duma di Stato del Partito Russia Unita. Nel settembre 2014, è diventata presidente del consiglio di amministrazione del National Media Group, il gruppo mediatico che controlla Izvestia, Channel One e REN TV. In occasione della nomina ha ricevuto critiche per la sua scarna esperienza nel settore e per l'alto stipendio.
Per saperne di più...Vladimir Putin

Vladimir Vladimirovič Putin (in russo Влади́мир Влади́мирович Пу́тин?; AFI: [vlɐˈdʲimʲɪr vlɐˈdʲimʲɪrəvʲɪtɕ ˈputʲɪn], ; Leningrado, 7 ottobre 1952) è un politico ed ex agente segreto russo, già funzionario del KGB, primo ministro (1999-2000, 2008-2012) e attuale presidente della Russia (1999-2008, 2012-2018, 2018-2024, 2024-presente).
Dopo la laurea in legge all'Università statale di San Pietroburgo (1975), ha ricoperto il ruolo di funzionario dell'intelligence del KGB per 16 anni salendo poi al grado di tenente colonnello, prima di dimettersi nel 1991 per iniziare una carriera politica a San Pietroburgo come vicesindaco della città. Successivamente si è trasferito a Mosca nel 1996 per unirsi all'amministrazione del presidente Boris El'cin, prestando servizio come direttore dell'FSB, l'agenzia che ha sostituito il KGB. Nell'agosto 1999, El'cin lo nominò Primo ministro; dopo le sue dimissioni Putin è stato eletto come suo successore.
Sotto il suo primo mandato come presidente, l'economia russa è cresciuta notevolmente per otto anni consecutivi, con il PIL a parità di potere d'acquisto aumentato del 72%. La crescita è stata il risultato del boom economico delle materie prime degli anni 2000, della ripresa dopo la depressione seguita al collasso dell'Unione Sovietica e di adeguate politiche economiche e fiscali.
Impossibilitato a ricoprire un terzo mandato consecutivo secondo il quarto punto della Costituzione della Federazione Russa, ha favorito la vittoria del suo delfino Dmitrij Medvedev, che ha poi nominato a sua volta Putin come Primo ministro nel 2008. Ha successivamente potuto ricandidarsi al terzo mandato come presidente vincendo le elezioni presidenziali in Russia del 2012 con il 64% dei voti. Il calo dei prezzi del petrolio, le sanzioni economiche internazionali imposte dopo la crisi della Crimea del 2014 e l'intervento militare russo nella guerra del Donbass in Ucraina orientale, hanno portato a una riduzione del PIL russo del 3,7% nel 2015, sebbene l'economia russa sia rimbalzata nel 2016 con una leggera crescita del PIL pari allo 0,3%, segnando la fine della Grande recessione. Alle elezioni presidenziali in Russia del 2018 ha ottenuto il 76% dei voti ed è stato rieletto per un ulteriore mandato di sei anni.
Con Putin la Russia ha subito un graduale processo di arretramento democratico. Generalmente gli esperti non considerano la Russia una democrazia, citando epurazioni, incarcerazioni e uccisioni di oppositori politici, repressione della libertà di stampa e mancanza di elezioni credibilmente libere e giuste. La Russia ha ottenuto un punteggio molto negativo sull'Indice di percezione della corruzione di Transparency International, sul Democracy Index dell'Economist Intelligence Unit e sull'indice "Freedom in the World" di Freedom House (tra cui un punteggio record di appena 20/100 nel rapporto del 2017, risultato che non veniva ottenuto dai tempi dell'Unione Sovietica). Inoltre le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani lo hanno accusato di perseguitare critici e attivisti politici, nonché di averli torturati o assassinati. Putin ha respinto le accuse di violazioni dei diritti umani. Funzionari del governo federale degli Stati Uniti d'America lo hanno accusato di aver condotto una cospirazione politica contro Hillary Clinton a favore di Donald Trump nel periodo delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016, un'accusa che sia Trump che Putin hanno spesso respinto e criticato.
Nel 2022 Putin ha lanciato un'invasione dell'Ucraina, che ha trasformato il conflitto tra i due paesi in una guerra su larga scala. Durante la guerra la Russia ha vissuto un ulteriore aumento delle violazioni dei diritti umani, soprattutto nei confronti degli attivisti pacifisti. Nel 2023 il presidente è stato incriminato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra.
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